Suor Maddalena Cabras

Madre Maria Cabras Mercedaria - Monserrato
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Storie Monserratine. Persone. Suor Maddalena Cabras, Madre superiora generale “Reverendissima” delle Mercedarie e altro…...

Quando ero sindaco di Monserrato venne a trovarmi Don Gianni Manca, sacerdote monserratino in pensione, tra l’altro, era stato il mio professore di religione quando frequentavo la 5° ragioneria all’Istituto Pietro Martini di Cagliari. Don Gianni era venuto a “perorare la causa” di Suor Maddalena Cabras affinché le fosse dedicata una via di Monserrato, la sua città.

 

Fino ad allora confesso che avevo sentito solo vagamente di questa “Suor Maddalena Cabras” come una dirigente delle Mercedarie, ma niente di più. Don Gianni mi illustrò in breve quel “di più” a sostegno della intitolazione della via che però purtroppo è rimasta solo come proposta.

 

Qualche anno dopo faccio ricerche: Maddalena Cabras nasce a Monserrato il 30 gennaio del 1898. Dall’atto di nascita apprendiamo: “figlia di Francesco Cabras, di Paolo, di anni 34 agricoltore, e di Stara Lucia”. L’atto di nascita è sottoscritto dal Sindaco Cavalier Francesco Sarigu.

 

Diventa giovanissima suora dell’ordine della Madonna della Mercede con il nome di “Suor Maria del Divin amore”. Dal 1922 al 1929 è in Francia assumendo già il ruolo di Superiora della Casa della Mercede di Bonsecours e poi fa la spola tra Roma, Francia e Belgio. Al rientro in Italia, a guerra ancora in corso, nell’autunno del 1943 diventa Madre Generale provinciale di Roma dell’Ordine. Dal 1952, diventerà la Madre Superiora Generale dell’Ordine nel mondo per ben 3 mandati di 7 anni ciascuno.

 

A detta di chi conosce cose e diplomazia ecclesiali e vaticane, Suor Maddalena Cabras era donna di grande potere sotto l’ala protettrice del Cardinale Dell’Acqua. Nel ruolo di Madre Generale ha promosso lo sviluppo e l’espansione della presenza delle suore Mercedarie, e delle scuole della Mercede, nel Mondo. E ciò non solo in Francia e in altri paesi europei, ma anche negli USA, in Cile, e in Medio oriente, in particolare in Giordania, grazie a un accordo che Madre Maddalena Cabras stipulò personalmente ad Amman con Re Hussein. L’accordo era valido anche per la Cisgiordania che fino al 1967 era sotto-giurisdizione Giordana e, poi anche nello stato di Israele. In questi luoghi tra la componente arabo-palestinese non solo le famiglie cristiane ma anche moltissime famiglie mussulmane iscrivono i figli nelle scuole cristiane.

 

Ma oltre al suo impegno in quello che possiamo definire il “Cammino di fede e spirituale e nella organizzazione dell’Ordine di cui è stata la massima dirigente, intendiamo parlare di lei non solo come la “Reverendissima Madre Generale”, come era chiamata, ma in un’altra veste.

Ecco la storia e attenzione ai luoghi e ai nomi.

Leggendo il libro del Prof. Alberto Vacca “La tela del ragno – l’OVRA in Sardegna, 1937-1943” apprendo che, nell’ambito della retata della polizia fascista che colpisce gli antifascisti di Giustizia e Libertà in tutta Italia, nelle carte dell’OVRA – la polizia segreta fascista- è contenuto un fascicolo intestato a “Suor Maddalena Cabras”, con la dicitura: Cfr. ACS. Min. Int. Div. Pol. Pol.- Fascicoli personali, Fascicolo. Busta b. 209 – Denominazione: Suor Maddalena Cabras.

 

Questa Scheda dell’OVRA è riportata a pag. 78 del libro del Prof. Alberto Vacca, ed è collocata nell’ambito delle confidanze di Enrico Porrà, dirigente provinciale di Cagliari dell’Azione Cattolica e spia del regime, che segnala negli anni 1933-38 all’OVRA le attività antifasciste di uomini e donne di Chiesa: tra gli altri, Monsignor Cogoni, nato a Pirri e Vescovo di Nuoro; Suor Maddalena Cabras, nata a Monserrato e residente in Belgio; Don Francesco Putzu, residente a Roma ed ex vice parroco di Sant’Ambrogio a Monserrato.

Il Fascicolo intestato “Suor Maddalena Cabras” contiene questa annotazione:

“Nata a Monserrato. Residente in Belgio, è vigilata dai nostri Uffici perché intrattiene rapporti e fa da intermediaria tra gli antifascisti di Parigi e quelli di Milano”. In una pagina del fascicolo c’è un foglio con intestazione scritta a mano con matita rossastra spessa “Suor Cabras Maddalena” e sotto “1937-1942 Lussu”.

 

Leggendo quel fascicolo ho fatto anche un’altra scoperta: dopo che nel maggio del 1939 Madre Maddalena Cabras lascia l’incarico in Belgio viene sostituita da un’altra Madre superiora monserratina, Suor Luigia Marini e, puntuale, arriva il 25 di novembre una lettera del capo dell’OVRA della Sardegna Dott. Fabris indirizzata al Capo della Polizia Bocchini, Ministero dell’Interno – Divisione Polizia Politica.

 

È la Nota n. 330/22 che, dopo aver ricordato la precedente comunicazione del maggio scorso con la quale lo aveva informato del trasferimento di Suor Maddalena Cabras dal Belgio a Roma, chiosa “il nostro comunicatore fiduciario ci informa che il posto della Cabras viene assunto da Suor Luigia Marini, pure di Monserrato, già compagna di scuola della Cabras e contraria al Regime” (Regime scritto con la erre maiuscola). La nota di Fabris prosegue sottolineando che “La Marini dovrebbe continuare all’estero il lavoro politico iniziato dalla Cabras e specialmente servire da collegamento tra gli antifascisti di fuori e quelli dell’interno”. A lato di questa lettera compare una nota di risposta scritta di proprio pugno dal capo della Polizia Arturo Bocchini, sicuramente una minuta per la risposta:

 

“Caro Fabris, Nel prendere atto di quanto riferito dalla S.V. con la nota n.330/22 del 29 novembre relativa alle suore Cabras Maddalena e Marini

Luigia si prega di non farne menzione e di partecipare a una riunione a Roma quanto prima. Firmato il Capo Pol. Boch”.

 

Il Prof. Alberto Vacca nel corso della presentazione a Cagliari del mio libro “Giuseppe Zuddas, Sardista, antifascista internazionalista” ha descritto in dettaglio il carteggio cifrato e le corrispondenze epistolari o tramite viaggi clandestini con invio di materiali di propaganda, tra gli esuli antifascisti italiani e sardi di Parigi di Giustizia e Libertà, in particolare Lussu e anche Giuseppe Zuddas, con il referente antifascista di G.L. che stava a Milano (il sardo Prof. Michele Giua) che, a sua volta, trasmetteva messaggi e corrispondenza al referente di GL di Roma, Francesco Fancello, anche lui sardo. Presumo che tra gli intermediari di cui aveva parlato il Prof. Vacca tra Parigi e Milano ci fosse anche, occasionalmente, suor Maddalena Cabras, allora residente in Belgio. Dalle carte dell’OVRA da me esaminate a Suor Maddalena Cabras veniva addebitato una visita e un contatto a Milano a casa di tale Mario Spiga, nato a Cagliari e figlio di Emanuele Spiga di Monserrato. Mario Spiga residente a Milano è definito nel fascicolo dell’OVRA “di idee sovversive legato a Giustizia e Libertà”. Una nipote monserratina di Mario Spiga conferma il legame con “la Madre”.

Andando a scavare nelle storie personali e familiari ho trovato alcuni intrecci che mi fanno ritenere che questo ruolo di intermediaria tra Parigi e Milano negli anni 1934-36 suor Maddalena Cabras lo svolgesse avendo come riferimento a Parigi proprio Giuseppe Zuddas, monserratino come lei, antifascista fuoruscito in Francia dall’autunno del 1924 e come militante di Giustizia e Libertà, uomo di fiducia di Emilio Lussu e Carlo Rosselli.

Perché Giuseppe Zuddas come riferimento a Parigi? Forse perché suor Maddalena Cabras era sorella di Maria Cabras, sposata nel 1932 con Luigi Zuddas, fratello minore di Giuseppe, ed è molto probabile che i due fossero in contatto anche per via di questa conoscenza familiare.

Ciò è confermato dai rapporti confidenziali delle spie fasciste che a Parigi erano infiltrate in Giustizia e Libertà. Tra queste spie che erano entrate in amicizia e intimità con gli esuli di GL, era lo scrittore Dino Segre (Pitigrilli). Tra gli spiati sicuramente era Zuddas, se si pensa al carteggio sugli esplosivi trovati nella sua cantina, e forse anche il giovane Renzo Giua, dato che è proprio dalle informazioni di Pitigrilli, come ricordato dalla nipote di Michele Giua, Anna Foa, su La Stampa di Torino nel 2016, che la polizia politica arresterà suo nonno Michele insieme a suo padre Vittorio e agli altri giellisti di Torino nel 1935. Suor Maddalena Cabras naturalmente non è vittima di alcuna retata perché risiede e opera in Belgio.

Nel luglio del 1936 la partenza da Parigi di Giuseppe Zuddas per la Spagna in difesa della Repubblica attaccata dai golpisti del generale Franco.

Al ritorno in Italia, a Roma, a guerra ancora in corso, Maddalena Cabras diventa la Madre superiora provinciale di Roma con residenza nella Casa della Mercede di Nemi. Il Fascicolo dell’OVRA ci dice che rispondendo a una richiesta del Questore di Roma che chiede che tipo di vigilanza occorre mantenere nei confronti di Suor Maddalena Cabras, il Capo della Polizia Arturo Bocchini gli risponde con un invito a mantenere una “vigilanza generica” sulla suora …

Nel Palazzo e nella tenuta delle Mercedarie di Nemi, pur avendo una parte del palazzo occupato dai militari tedeschi della Wermacht, in altre parti dello stabile e delle adiacenze, Madre Maddalena Cabras nasconde e salva sia gruppi di ebrei scampati alla retata nazista di Roma del 16 ottobre del 1943, sia soldati, anche numerosi sardi, sbandati dopo l’armistizio dell’8 settembre che non avevano aderito alla Repubblica sociale di Mussolini ed erano ricercati dalla polizia fascista e dai tedeschi. Lei stessa dovette rifugiarsi in Vaticano fino alla liberazione di Roma del giugno 1944, perché ricercata dai tedeschi.

Come già scritto, nell’immediato dopoguerra Suor Maddalena Cabras continuerà la sua opera a Roma come Madre superiora provinciale dell’Ordine delle Mercedarie e, dal 1952, diventerà la Madre Superiora Generale dell’Ordine per ben 3 mandati di 7 anni ciascuno. In questo ruolo di Madre Generale ha promosso lo sviluppo e l’espansione della presenza delle suore Mercedarie, e delle scuole della Mercede, nel Mondo. Anche le scuole della Mercede di Monserrato portano la sua impronta, compresa la scuola materna, di Via Giuseppe Zuddas, nella casa che fu della famiglia di Giuseppe Zuddas e che aveva ereditato sua sorella Maria.

Suor Maddalena Cabras è morta a Roma l’11 luglio 1991, all’età di 93 anni, ed è sepolta al Cimitero del Verano. Alcuni giorni dopo la sua scomparsa L’Unione Sarda le dedicò un ampio articolo che annunciava la sua scomparsa e ripercorreva la sua vita e le sue opere, sia quella in campo religioso, sia la sua testimonianza nell’impegno civile e sociale compresa l’opera di salvataggio di ebrei e partigiani, “persino atei”, come precisò l’articolo.

Marco Sini

Sulla base di quanto contenuto in questo scritto la Pro Loco nel gennaio del 2023, ha conferito a Madre Maddalena Cabras il “Premio Pro-Monserrato” alla Memoria.