Mario Cruccu

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CRUCCU MARIO, Arma dei Carabinieri, (in memoria).

Mario Cruccu nacque a nato a Monserrato il 9 settembre 1923. Il padre si chiamava Antonio e la madre Ernestina Cocco. Era quarto di dieci figli e la madre non condivise l’idea del figlio di partire carabiniere. Infatti, sotto le armi c’erano già il padre, richiamato, ed il fratello maggiore, carabiniere. Era alto m. 1,70, aveva capelli e occhi castani ed aveva un colorito pallido. Come titolo di studio possedeva la 5^ elementare e nel foglio matricolare, custodito presso l’Archivio di Stato di Cagliari, viene riportata la professione di fabbro meccanico.

Giunse a Roma, nella Legione Allievi Carabinieri, in via Giulio Cesare, il 17 aprile 1942 con ferma triennale e gli venne assegnato il numero di matricola 17621. Frequentò la Scuola Allievi con l’amico d’infanzia e compagno di scuola Claudio Perra, il quale ricorda un episodio di quel periodo: «Premetto che durante il primo mese del corso non era prevista la libera uscita per i giovani allievi.  La mattina si svolgevano le lezioni di equitazione e a metà mattina veniva concessa una pausa di circa mezzora.  Durante la pausa, invece di riposarci, con Mario cercavamo un cavallo docile e andavamo nel maneggio dietro le scuderie per provare “a terra cavallo”. In pratica, si lanciava il cavallo al galoppo e, tenendosi all’arcione della sella, si scendeva e si saliva sul cavallo in corsa. Si faceva un nodo alle redini che stavano sciolte sul collo del cavallo, chi stava a terra dava dei colpi al cavallo per incitarlo alla corsa, mentre chi stava a cavallo scendeva al volo, toccava terra con la punta dei piedi e subito con un salto, in volteggio, risaliva in sella. E così ci alternavamo. Una mattina però ci vide il capitano Papa, il quale rimase molto sorpreso dal nostro impegno e durante un incontro con tutti gli allievi nel teatro della caserma, ci portò ad esempio per tutti per esserci distinti, durante il momento di riposo, con l’esercizio “a terra cavallo”. Il capitano al termine del suo discorso ci premiò con la libera uscita ogni sera, nonostante avessimo iniziato il corso da appena due settimane. La cosa più divertente alla prima uscita fu vedere i nostri colleghi di corso, invidiosi, schierati nel cortile mentre noi lasciavamo la caserma. La prima sera che uscimmo indossavamo le nostre divise di allievi e non conoscendo Roma, non sapevamo dove andare e così facemmo il giro della caserma che in pratica era grande quanto un isolato. Durante queste uscite, a volte andavano a trovare una parente di Mario che abitava alla Garbatella e ogni volta che andavano ci offriva da bere un uovo crudo».

Terminata la scuola Mario Cruccu venne assegnato al Gruppo Squadroni Carabinieri a cavallo presso la caserma Pastrengo di Roma dove giunse il 31 luglio 1942.

Dopo un anno e poco più che prestava servizio nei Carabinieri, gli venne offerta una licenza da trascorrere in famiglia, ma egli rinunciò per favorire al suo posto un collega.sposato e con figli. Questo gesto di profondo altruismo gli costò la vita.

La sera dell’8 settembre 1943 venne comunicato l’armistizio con gli alleati. Le truppe tedesche senza perder tempo iniziarono già dal 9 settembre l’occupazione di Roma, ma anche i carabinieri si mobilitarono ed il gruppo dove stava Mario Cruccu organizzò la resistenza sul ponte della Magliana. Racconta Claudio Perra che ci fu un violento scontro a fuoco ed i carabinieri per un po’ resistettero nonostante la poderosa azione bellica tedesca sostenuta dai carri armati Tigre. Nello scontro a fuoco rimase ucciso Mario Cruccu nel giorno del suo ventesimo compleanno. I colleghi di Mario presenti allo scontro a fuoco, Masala, Argiolas, Occheddu di Capoterra e Cabras di Quartu, dopo qualche giorno diedero la brutta notizia a Claudio Perra che durante lo scontro della Magliana era morto il suo caro amico Mario, colpito al torace da una raffica di mitragliatrice tedesca. Gli raccontarono che prima di morire aveva fatto appena in tempo ad emettere un silenzioso sospiro. Nel frattempo la battaglia era continuata erano stati feriti. Un carabiniere di Terralba rimase ferito ad un ginocchio ed i colleghi lo caricarono sopra una carriola e lo portarono in salvo, mentre Mario rimase a terra senza vita.


 

Carabiniere Mario Cruccu

 



 

Cimitero del Verano Roma – Sepoltura di Mario Cruccu



Il carabiniere Mario Cruccu fu decorato con la “Croce al Valor Militare alla memoria”, con la seguente motivazione: «Nel fatto d’arma svoltosi nella periferia della Capitale fra truppe italiane e tedesche dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si distingueva per audacia ed alto senso del dovere, affrontando il nemico con slancio e sprezzo del pericolo sulle posizioni contese finché veniva colpito a morte. Bell’esempio di alte virtù militari e attaccamento al dovere». Roma (Magliana) 8 -10 settembre 1943 (Bollettino Ufficiale dei Carabinieri – Dispensa settima – 30 luglio 1947 – p. 37).

Mario Cruccu fu sepolto nel cimitero del Verano a Roma e sulla lapide si ricordano coloro che eroicamente caddero per la difesa di Roma nel settembre 1943.

L’Arma dei Carabinieri non dimentica i suoi figli, e nel 1996 a Mario Cruccu venne intitolata la caserma del Comando Stazione Carabinieri di Monserrato ed in essa è presente un busto bronzeo del carabiniere martire realizzato dall’artista monserratino Gianni Argiolas.



Condiviso da Gianfranco Vacca