Carlo Sanna

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Carlo Sanna, il primo monserratino eletto Deputato al Parlamento

Il 3 maggio del 2007 è morto all’età di 87 anni Carlo Sanna, personalità politica monserratina.

Carlo Sanna era nato a Monserrato il 20 gennaio del 1920, era figlio di Efisio Sanna e di Regina Masala. Suo padre Efisio era stato Assessore sardista del Comune di Monserrato nei primi anni anni ’20 e fino all’avvento del fascismo, con i sindaci Francesco Nonnoi e Francesco Sarigu.

Carlo Sanna, di formazione politica sardista-socialista e seguace di Emilio Lussu, è stato il primo Consigliere regionale e il primo parlamentare nazionale monserratino.

Fu infatti Consigliere regionale dai primi anni ’50 e all’inizio degli anni ’60 per il Partito Socialista Italiano e, dalle elezioni politiche del 1963 fino al 1972, deputato alla Camera per il PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria). Dal 1972 Carlo Sanna aderì al PCI di cui divenne membro del Comitato Centrale e dirigente regionale. Era stato anche Consigliere comunale di Cagliari all’inizio degli anni ’50. 

Carlo Sanna era nato a Monserrato nel gennaio del 1920 quando Monserrato era Comune autonomo. Quando lui aveva 8 anni, nel 1928, il suo paese perse l’autonomia e fu annesso forzatamente alla città di Cagliari, divenendone una frazione periferica. Quel paese poi ha riconquistato la sua Autonomia e Carlo è stato sempre favorevole a che ciò accadesse fin dal 1944.

Carlo Sanna, anche quando è stato lontano, è stato sempre legato a Monserrato. Qui ha frequentato le elementari e qui si è formato anche sul piano politico da ragazzo e da giovane come seguace di Emilio Lussu nel Partito Sardo d’Azione dal 1944 al 1949, poi col Partito Sardo d’Azione Socialista poi confluito nel PSI poco dopo. E col Partito Sardo d’Azione Socialista che fu eletto per la prima volta Consigliere regionale nella prima legislatura dell’Assemblea Regionale della Sardegna 1949-1953 e poi rieletto nella 2° e nella terza legislatura dal 1953 al 1961, nelle liste del Partito Socialista. Nel 1963 fu eletto per la prima volta alla Camera dei deputati. Nel 1949 era uno dei più giovani consiglieri regionali appena eletti e fu chiamato perciò a verbalizzare la prima seduta storica del Consiglio regionale della Sardegna.

Carlo Sanna ha vissuto a Monserrato fino a quando si è sposato con una sua collega insegnante Zelanda Rossetti, di origine piemontese.

Alla fine degli anni 60 veniva a Monserrato tutte le domeniche e si incontrava con i giovani del suo partito e con loro si confrontava affabilmente e sempre in ascolto per cogliere le esigenze di giovani della generazione del ’68.

Da dirigente nazionale del PSIUP era il responsabile nazionale del settore scuola proprio negli anni del movimento studentesco del 68/69, in quegli anni diede anche un importante contributo per la nascita del sindacato scuola della Cgil.

Il suo era un impegno politico che ha svolto con coerenza e disinteresse personale, sicuramente anche per questo molti monserratini e non solo, l’hanno apprezzato e stimato, ed hanno condiviso con lui scelte e impegno politico.

A questo proposito il profilo politico morale di Carlo Sanna sarebbe incompleto se non ricordassimo che quando, nel 1972, cessa la sua esperienza parlamentare e riprende l’insegnamento nella cattedra dalla quale aveva preso congedo al momento dell’elezione al Consiglio regionale nel lontano 1949. E’ opportuno segnalare questo fatto perché non rientrava nella normalità, anzi era un epilogo rarissimo, abbiamo conosciuto e conosciamo che molti Consiglieri regionali o Parlamentari che considerano questa esperienza il punto d’arrivo o il gradino di un cursus honorum continuo che non cessa. Raramente la considerano una esperienza temporanea e di servizio. Carlo Sanna invece ritorna all’insegnamento e allo stesso tempo continua l’attività politica.

Non chiede nulla e non ottiene nulla. Torna all’insegnamento ed entra nel PCI dove ricopre incarichi di primo piano, nel quale porta il patrimonio di idee ed esperienze maturate nell’organizzazione politica e nelle istituzioni.

Il suo legame con Monserrato era molto forte. Qualche anno prima della sua scomparsa partecipò ed intervenne come relatore, a una conferenza-testimonianza coordinata da Carlo Mura sulla guerra e sui bombardamenti del 1943, insieme al compianto maestro Mario Vincis, nella sala di Casa Foddis di Via Giuseppe Zuddas.

Carlo Sanna era un cittadino del mondo, sempre orgogliosamente Monserratino. Aveva sempre seguito con interesse e sostenuto la battaglia autonomistica per la ricostituzione del comune che i suoi compagni di Partito a Monserrato, insieme agli amici e compagni delle altre forze autonomistiche monserratine si battevano nel comitato per l’Autonomia.

Carlo era sempre stato autonomista per Monserrato e aveva sempre manifestato il suo disappunto per l’atteggiamento di ostilità che il PCI di Monserrato nell’immediato dopoguerra avevano manifestato nei confronti della lotta per la riconquista dell’autonomia comunale, obiettivo che in quegli anni, 1945-1948 era invece sostenuto dai sardisti e socialisti monserratini e anche dalla maggioranza dei democristiani di Monserrato in aperto dissenso con la DC cagliaritana.

Anche per questa sua ispirazione autonomista storica aveva sempre seguito e seguiva passo dopo passo le vicende amministrative riguardanti Monserrato, prima dal 1978 con la costituzione della Circoscrizione e poi, dal 1991 con la ricostituzione del Comune autonomo.

In questo interesse era agevolato da un ottimo rapporto con i primi presidenti della Circoscrizione di Monserrato, Antonino Mameli, che era un suo coetaneo e amico fin dall’infanzia e con Franco Locci, che era un suo allievo politico e che Carlo stimava. Così come potremmo dire che era un suo allievo Tonio Vacca ben prima di diventare sindaco di Monserrato. E quando Tonio, che Carlo stimava, diventa sindaco lo incoraggia e lo sostiene, come ha fatto con me.

II giorno della sua scomparsa il 3 maggio 2007 il sindaco Marco Sini, anche lui un suo allievo politico nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Monserrato convocata per il Question Time, alla presenza di un pubblico numeroso l’ha ricordato come Monserratino insigne.

Condiviso da Marco Sini